15 November 2014

Arduino, la coerenza cardiaca e DIY versione geek ...il chercheur intanto - parte II


Per fortuna mi sono fatta perdonare, perchè in quello stesso giorno arrivava   un pacchettino tanto atteso. Col chercheur abbiamo molto parlato di cosa volevamo fare col suo contenuto, sono riuscita quindi a recuperare qualche punto "compagna di geekitudine". E siccome i nostri giochini geek hanno a che fare con quella Risalita che mi sta graziando, lascia che io racconti cosa può essere di aiuto al sentirsi giù, schiacciati. Depressi, lo diciamo ad un certo punto?



Flashback
Era aprile ed io ero in partenza per il mio ormai tradizionale secondo viaggetto annuale di mamma-in-fuga-dalla-prole, ero in stazione in attesa del treno che mi avrebbe portato a Parigi dalle mie amichette olandiche. Venivo appena appena fuori dal picco più basso di quella cosa scura e cattiva in cui sono stata più o meno invischiata negli ultimi (cristo santo!!!??) due anni. Però almeno scarsi, dai. Porca vacca comunque.

Guardavo tra i libri in vendita alla grande edicola della stazione, nella speranza di trovare una perla, qualcosa che mi aiutasse a guardare avanti a superare velocemente quel momento di super down

Ho acquistato questo libro (nella sua versione francese):

Guarire. Una nuova strada per curare lo stress, l'ansia e
la depressione senza farmaci né psicanalisi

David Servan-Schreiber

Questo libro è molto interessante per chi vuole prendersi cura delle proprie tendenze depressive. Soprattutto  se vi intriga conoscere i meccanismi dei metodi alternativi per combatterle.  Elenca e spiega infatti 7 sfere di azione tramite le quali affrontare e curare depressione, ansia e stress, evitando interventi di tipo farmacologico e anche senza psicoterapia. Questi i campi di azione suggeriti:
  1.     rimozione dei traumi psichici con i movimenti oculari tramite il cosiddetto EMDR (nota di Squa: che in realtà, credo, è sempre "somministrato" in sede di una psicoterapia)
  2.     energia della luce (fototerapia)
  3.     agopuntura
  4.     alimentazione (apporto in acidi grassi Omega-3)
  5.     attività sportiva
  6.     comunicazione emotiva non violenta, relazioni sociali e solidarietà
  7. Il settimo metodo (che in realtà nel libro è presentato per primo) è la ricerca della "coerenza cardiaca".


 Proprio quest'ultimo è quello su cui il chercheur si è appassionato quando gliene ho parlato. Misurare il battito cardiaco e monitorarne la variazione? Mi piace! Guarda come sono bello e scienziato: se compro il materiale giusto posso farlo da me.

Il chercheur ha quindi acquistato il necessario: una sonda ottica e un micro-processore (il mitico Arduino). Poi ha scritto uno scriptino che trasforma il battito rilevato dalla sonda in un grafico in cui sulle ascisse c'é il tempo e sulle ordinate la frequenza cardiaca calcolata sugli ultimi 2 battiti, il grafico rappresenta quindi la velocità del cuore e mostra ogni accelerazione o decelerazione.

Dice la teoria che respirando "attraverso il cuore" (secondo le tecniche classiche di yoga e meditazione) si interviene direttamente sulla frequenza cardiaca rendendola regolare. Si ma che significa "respirare attraverso il cuore"? Bho! Adesso che abbiamo il nostro strumento di biofeedback non abbiamo proprio bisogno di saperlo spiegare, ogni tanto ci sediamo al computer, infiliamo il sondino sul dito e ci guardiamo il cuore sullo schermo cercando di guidarlo verso la coerenza.

Praticamente il DIY in salsa geek!!

Io amo quest'uomo


Dettagli più precisi su cos'è la coerenza cardaca e come può aiutare a coltivare la propria serenità interiore, si possono trovare qui, dove è riportato un brano del libro suddetto. Io sto ancora studiando  e a suo tempo pubblicherò la terza parte di questo post cercando di spiegar(mi) come mai funziona.


#arduino it's finally at home


13 comments:

  1. Però c'è una cosa che non capisco: perché non curare la depressione con terapia e/o farmaci?

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    1. Lungi da me dire che terapia e farmaci non vanno bene!!! (Io sono in terapia per esempio). Ma il punto fondamentale del libro è che ci si può aiutare anche altrimenti e a volte più rapidamente. Una corsa (o la nuotata di 50minuti che mi sono appena fatta!! Sono rinata!!!) o anche imparare a respirare in modo "giusto" per la nostra psiche, sono tutte cose che agiscono sul nostro umore in maniera immediata. Se apprendiamo a gestire e innescare i circoli virtuosi che ne possono nascere... be' rischia che "guariamo". La terapia ci mette molto più tempo. I farmaci il più delle volte portano appresso effetti collaterali pesanti.
      Il libro è costellato di esempi di persone con . problemi . anche gravi che hanno avuto un miglioramento netto e sostanziale.

      Torno a parlarne. L'argomento mi sta moltissimo a cuore.
      Tu.cosa.ne pensi?

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  2. Eh dai, due anni non sono nemmeno così tanti <3 Non ho il riferimento esatto, ma conosco una ricerca recente in cui hanno studiato un gruppo di terremotati - quindi persone con un trauma collettivo - dividendoli in tre gruppi: chi aveva seguito terapia farmacologica, chi psicoterapia, chi aveva iniziato un'attività fisica semi-agonistica. Dopo qualche mese, il terzo gruppo mostrava visibili segni di miglioramento ;)
    Detto questo non credo che esista UNA soluzione, per me è stata fondamentale la psicoterapia che mi ha portato a ''darmi il permesso'' di fare anche attività fisica oltre al lavoro al computer. Cioè lo sport mi fa sentire meglio, ma se rimango ferma al pc rimandandolo proprio perché poi mi sento meglio... forse è meglio iniziare con la terapia :P Confermo che sì, l'EMDR può essere proposta solo da 1. uno psicoterapeuta 2. uno psicoterapeuta esperto in EMDR. Ne ho scritto un pelino nel mio blog e non posso che confermare.
    Invece quello che scrivi mi fa sorgere un altro dubbio: cioè il fatto che questi punti siano stati messi in ordine farebbe pensare che quello del cuore diventa una specie di ''verifica'' di quanto fatto prima. Cioè la coerenza cardiaca mi sembra più facilmente il prodotto di quello che sei riuscita a fare con tutto il resto, e non un obiettivo da porsi come alternativa agli altri. Che ne dici?

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    1. Mi sono appena riletta tutti i tuoi post sull'EMDR! (Mi sono ricordata l'emozione che mi aveva dato The future is now! Mi sento un pochino lì, un pochino.) Quando scegliendo la terapeuta ho scoperto che lo praticava sono stata intrigata e curiosissima. Purtroppo (!?) la mia terapia va in troppe direzioni per poter stabilire un percorso di questo tipo. Lei dice che sono molto analitica e che la terapia tradizionale per me va benissimo. Appena trovo le fila mi piacerebbe molto provare.
      Ovvio che non esiste LA soluzione, ma per quanto mi riguarda il fatto di aver letto le spiegazioni scientifiche del perché metodi, chiamiamoli alternativi, funzionano è stato molto utile a non prenderli sotto gamba. Lo sappiamo tutti che fare sport e stare all aria aperta ci fa bene. Iniziare a considerarli alla stessa stregua di una medicina è un altro conto. Da quando mi sono messa giù seria con questo spirito il mo benessere é stqto stravolto positivamente! Questa settimana ho corso o nuotato? Ho preso sole? Ho mangiato i miei semini di lino? Sono diventate domande che mi pongo con la stessa serietà di un "oggi ho preso la medicina?".
      All'inizio del 2014 mi ero ripromessa che, nel caso in cui non fossi riuscita a riemergere da quel pozzo nero, mi sarei fatta prospettare un aiuto farmacologico . Non mi vergognerei di prendere farmaci, ma sono contenta di essere riuscita ad evitarli finora (qui rinforzo la mia risposta a Robin).
      Poi chiaro che la terapia ha aiutato e aiuta molto.
      In realtà la coerenza cardiaca nel libro era presentata in apertura, non so se l'ordine per l'autore avesse un senso di priorità. Ho sbagliato io a numerarli. La coerenza cardiaca non ha a che fare solo con la forma fisica, se è questo che intendevi. L'effetto di qualche ciclo di respirazione sull'andamento della frequenza è impressionante. Da un andamento caotico si passa rapidamente ad un andamento regolare, armonioso, sinuisodale. Fin dalla prima volta che si fa l'esercizio di biofeedback. Poi, quando si cerca quel ritmo di respirazione, anche lontani dal computer, senza feedback è davvero evidente che ci si sente meglio, si resta lucidi, va tutto proprio meglio, non so come altro dirlo. E bastano un paio di "sedute". Vediamo se e quando riesco a scriverne meglio e capire anche io i motivi per cui questa cosa funziona. Ho letto il libro un po' di fretta concentrandomi sul cosa fare e affascinata dalla presenza di spiegazioni scientifiche, ma i perchè e i per come onestamente non li ho bene assimilati.

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  3. Scrivi "tendenze depressive" ma credo che chi si sente tanto impantanato abbia bisogno di un aiuto esterno.
    Non so, non riesco a formulare un pensiero sintetico e coerente!

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    1. sicuro! hai ragione, per quello non volevo dire che se si è impantanati "basti vedersi il cuore" per stare meglio.
      Quel "tendenze depressive" mi era difficile da dire altrimenti.

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  4. Ho perso il foglio (o forse l'ho buttato in uno dei momenti in cui m sentivo forte e invincibile), ma uno dei fogli che moi aveva dato da leggere la psic aveva alcuni punti in comune con quell'elenco, sicuramente l'attivita' fisica e la solidarieta', oltre al consiglio, per me utilissimo, di sforzarsi di ridere ridere ridere!

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    1. no dai! ritorvalo! recuperalo! raccontami!!

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  5. Lo voglio! Bisognerebbe dargli un nome, tipo "misuratore di pace" o "rilassometro".

    Alice misuratrice

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    1. bello misuratore di pace!!
      quando prendi il tegevé e vieni a Montepello che te lo facciamo provare?

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  6. Non sono molto ferrata sull'argomento. Da sempre scelgo me stessa come cura, ma sono consapevole che qualche volta possa non bastare.
    Mi piacerebbe cominciare l'agopuntura, lo dico da tempo senza metterlo in pratica. Sicuramente l'attività fisica è un buon inizio, per buttare fuori tante cose che dentro non c'entrano!!

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  7. Mi ncuriosisce. Approfondirò.
    Raffaella

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  8. no, ma siete troppo avanti tu e il chercheur. Davvero interessante. Mi rendo conto che la mia attuale situazione ha eliminato dalle mie abitudini un paio di quelle della lista e questo potrebbe spiegare molte cose!

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova