07 December 2013

Canto sconclusionato dell'ultimo natale triste

Come va?

Va che ho l'impressione di avere sempre meno tempo, ma la voglia di scrivere è un po' tornata. 

Va che sono raffreddatissima da 2 settimane piene oramai e sono stanchissima e provata.
Va che però c'è il sole e l'aria è tiepida e vivere a Sud tira su il morale.

Va che stasera il chercheur parte e se ne va dall'altra parte del mondo per undici giorni. Non è la prima, non sarà l'ultima, e fa un effetto un po' così. Va che di questi tempi quei due sono tutti pappa e ciccia. 
Va che con Pisti, con santa pazienza,  avevamo recuperato la serenità del sonno.
Va che però poi ho fatto un paio di sciocchezze. Perchè avevo bisogno di stringere a me un bambolotto e ho finito per distrturbare quell'equilibrio, appena un attimo dopo che l'avevamo ritrovato. 
Va che penso che fino a oltre natale io ancora lo desidero quel bambolotto da abbracciare ogni mattina all'alba, che mi sta diventando troppo triste. L'alba, non il bambolotto.


Va che quindi il chercheur svolazzerà in sud america per conferenze e per una piccola vacanzina meritatissima, che spero gli faccia un gran bene.
Va che, grazie al cielo, qualche numero di telefono da comporre in caso di bisogno, di tristezza, ma anche di allegria, adesso ce l'avrei anche in rubrica.
Va che comunque viene il nonno a farmi da backup per una parte di quegli undici giorni. Va che la cosa in sè non lo so mica se si può tradursi in essere aiutata. Però dai non viene neanche solo.

Va che viene con la zia Susanna. 

Va che zia Susanna, la mia zia giovane e preferita, ha perso il marito, lo zio giovane e saggio, poco più di 5 mesi fa. 

Va che zia Susanna mi sorride per skype, per telefono e fino per whatsup chè è stata smartizzata anche lei. Mi sorride e dice cose allegre. Poi mi scrive queste email tristissime, che il cuore a leggerle ti si incrina e vorresti farti carico di almeno un pezzetto della sua disperazione. Parole di una tristezza normale e giusta e sacrosanta. Era l'amore della sua vita e io non ne ho visti molti altri così. Zia SUsanna era appena maggiorenne, quando fecero la fuitina. Se ne andò di casa, si sposarono. Nessuno della famiglia di lei andò al matrimonio. Credo che mio nonno lo vietò  Anni dopo dovette cedere ed accogliere il genero e le due nipotine in famiglia. Non poteva fare altrimenti, perchè si capiva già da allora che alla resa dei conti zia Susanna e il suo marito saggio sarebbero stati la coppia più felice tra tutti. Finchè. 

Va che zia Susanna mi scrive dicono che il tempo guarirà il mio dolore e invece mi sembra sempre peggio. Come glielo dico che 5 mesi sono niente? Che è anche probabile che il peggio deve ancora arrivare? E io neanche me lo posso immaginare cosa sia perdere l'amore così. Un amore in quel modo lì, che fai la fuitina e poi convinci tutti che hai fatto una cosa buona e giusta. 

Però so che negli ultimi due anni, ogni giorno, se mi fossi lasciata andare, avrei potuto recuperare il dolore più nudo e crudo, esattamente tale e quale al primo giorno. Solo un po' attutito, forse, come un grido sordo, ma il dolore è uguale. Preciso al primo giorno. Solo senza fiato. 
Va che a volte mi lascio andare.
Va che non avrò il coraggio di chiederle se sono riusciti a salutarsi. Che poi mi domando se questa ossessione del Saluto è solo mia.  


Va che mio padre e zia Susanna si sono appena messi in viaggio e arriveranno stasera tardi e sono molto emozionata perchè mio padre vicino a  sua sorella, la zia Susanna, è una persona migliore.
Va che dovevo fare un post a parte per zia SUsanna, che se ne merita anche cento. Invece sono in fase put-purrì. 

Va che, al di là di zia Susanna, comunque mio padre è proprio convinto sulla sua strada di redenzione. Mangia tre volte al giorno, non beve più. Davvero. Sorride spesso. Non è più nevrastenico, anzi, si affanna a cercare i regali giusti e ha persino comprato un albero di natale. Perchè dice che ormai i nipoti sono in un'età dove ha senso avere un albero di natale e tutto il resto. Questa cosa un po' mi ha commossa. Anche se mi sa tanto di scusa. E' lui che vuole recuperare il natale, per noi tutti, per sè, ed è giusto. Ora che i nipoti hanno in ordine crescente: sei mesi l'ultimo, quasi 2 anni, 3 anni, e quasi 10 anni la Prima (ovvero colei che ancora non si capacita di essere l'UnicA, chè anche l'ultimo arrivato è maschio).  Iniziamo ad essere una folta tribù. Sette adulti più quattro bambini, fa undici, una squadra di calcio, proprio come sarebbe piaciuto a Lei, che invece sta lassù negli spalti. Speriamo faccia il tifo.


Va che appena l'ho visto ho desiderato fortissimamente questo librino bellissimo per Pistacchio. E anche quell'alberello di stoffa, da appendere all'albero di natale di mio padre. E poi ai prossimi. Vorrei tanto che fosse mio. Come una bamboccia.

Va che voglio cose belle, voglio bei pensieri.

Va che sono stanca di odiare il natale

Va che, giustappunto, ho passato in rassegna la compilascion dei natali passati, quelli che ho diligentemente etichettato ioodionatale.

Il natale del 2006, in transizione tra Francia e gli USA,  ha avuto il primo ed il più bel post etichettato ioodionatale, scritto sotto il segno del sudoku. Talmente bello che nel natale del 2007, in cui tornammo in patria per le vacanze, potei solo evocarlo. Il natale del 2008 non era stato neanche male, chè, si sa, gli eventi tristi uniscono. Quell'anno lì era il primo natale che tornavamo in patria dall'Olanda. Il natale del 2009 auspicavo nuove tradizioni benefiche. Il natale del 2010 è stato il più devastante degli ultimi anni. PArtita con le migliori intenzioni e caduta vittima di esse, mandai tutto in vacca, infligendomi da sola la totale privazione delle cose di cui più avevo bisogno. Fu l'inizio della disillusione, del crollo di alcune certezze. Che in realtà non erano mai state così certe. Fu l'inizio della vita ancora più orsa. La caduta delle maschere.
Il natale 2011 non fu scritto, fu il natale del pancione grande e di quel dolore immenso nel cuore. Così profondo che non potevo permettermi di tornare 'a casa'. Venne mio padre e i suoceri e lo passammo in Olanda. Fu bello. Diverso. Il più bello. Poi, dopo natale,  per una volta noi restammo e loro partirono. E questo per un emigrato è una cosa proprio preziosa. Non dovere sempre essere quello che parte via. Non dimenticherò mai il capodanno, tutti nel Grote Markt a vedere i fuochi. Tutti che si abbracciano sorridendo. Io ed E., che quell'anno aveva perso il fratello, che ci guardiamo in lacrime e poi ci abbracciamo, in silenzio. 

Neanche il natale 2012 fu scritto. Fu il primo di mio figlio. Realizzai che attraverso di lui mi si costringeva a guardare in faccia questa cosa del natale. Mi sentii soffocare.

Va che sta arrivando il natale 2013. Nonostante tutto, io lo voglio scrivere con allegria. Voglio esorcizzare quel senso di soffocamento. Va che ci provo.


Va che, anche se forse  non centra nulla con tutto il resto, avrei anche voglia di riuscire a scrivere la fobia dell'armadio, perchè ci sono nel mezzo e vorrei affrancarmene una volta per tutte, o se non per sempre, almeno per un po', come già era successo, con un po' di aiuto.


Va che riscopro che le lacrime della rilettura di alcune cose scritte, no, non  mi fanno stare bene, ma le sento sensate. Le lacrime. E allora mi rileggo molto. E piove parecchio, quest'autunno. Poi leggo lei e mi domando quando ne sarò capace io? Ne sarò mai capace?

Va che a volte mi viene un desiderio inconsulto di aprire quella porta. Ma poi ho paura che ci sia un precipizio.


Va che, nonostante tutto, va meglio. O almeno credo.


Va che ora vorrei sapere..voi come va?

17 comments:

  1. Va che lavoro tantissimo, cerco di pensare pochissimo, scrivo ancora meno ma ogni tanto riemergo a leggere le storie che amo, come la vostra.
    A me piace tantissimo dicembre, ci è nato mio figlio e c'è il Natale che non è mai stato mai molto festeggiato nella mia famiglia ma che io adoro, con le sue luci e i suoi eccessi.
    Ti auguro di passare giorni dolci con papà e zia e soprattutto di scrivere il miglior Natale, così da tenerlo tra i ricordi buoni e morbidi.

    ReplyDelete
  2. Va che ho di fronte a me le ultime settimane nella nostra casa, subito dopo natale trasloco. Va che andremo a vivere in campagna e ne sono molto felice, perchè la città i ha proprio stufata. Va che è un buco sotto casa della suocera e non serve aggiungere altro. Va che doveva essere un natale con pancione e invece mi sento più vuota che mai. Va che non riesco a non pensarci e per questo mi sto sulle palle. Va che il Natale mi piace tanto ma non vedo l'ora che sia finito questo fasullo duemilacredici. Va che mio figlio nella letterina a babbo natale ha chiesto una cosa per lui e una per me e basta. Va che lo amo tanto. Va che spesso però lo presterei volentieri per qualche ora. Va che mio marito è in ansia da trasloco che io in confronto sono un agnellino.
    Va che adesso che ho fatto l'elenco va meglio.
    Grazie per avermelo chiesto!
    Ti auguro anch'io il tuo miglior natale!

    ReplyDelete
  3. Va che P e' in medio oriente per lavoro e siccome per loro la domenica' e' il venerdi, e' partito stamani che per loro e' lunedi' e tornera' venerdi...quindi mi sparo tutto il weekend da sola con le bimbe che mi chiedono una a parole e l'altra a gesti dov'e' tato e poi si mettono a giocare con l'aeroplanino chiamandolo tato tato vuuum vuuuum e a me si spezza il cuore per un attimo, dopodiche' me la faccio passare per tenerle allegre, mi occupo di loro al mio megli oe poi la sera bea non ha nessuna voglia di dormire pur essendo stanca e noiosissima e capricciosissima e cosi tira e molla sono de ore esatte che e' in pigiama ma continua la solfa e mi scoppia la testa, perche' se fosse andata a dormire alle 9, benedetta bambina, dopo solo 13 ore di servizio ero ancora in palla e magari mi guardavo un film da sola whatsappando con le amiche ma almeno facevo qualcosa per attivare il cervello non mammo o spegnerlo del tutto, invece cosi quando finalmnete crollera', crollero' anche io e mi svegliero' domattina gia stanca ma non importa perche' ci sono un milione di cose da fare solo in casa piu' mettici occuparsi di loro due da me

    ReplyDelete
  4. Va che come ho scritto in questi giorni mi sento meglio e ne sono tanto felice. Va che io vivo il Natale da sempre come una bimba di 6 anni e quindi non vedo l'ora che arrivi. Va che dopo 2 anni da soli stavolta torniamo a casa per Natale e sarà bellissimo viverlo con la famiglia. Va che ti mando un po' del mio entusiasmo natalizio che tanto io ne ho abbastanza per almeno 4 persone!!

    ReplyDelete
  5. Qui va che è il primo Natale col mio bimbo e vorrei che fosse speciale ma pure io ho una carrellata di Natali tristi dietro le spalle, magari riuscirò a scriverne anche io... E va che a gennaio ritorno al lavoro e l'ansia si fa sentire...
    Hai ragione, non essere sempre quelli che partono è proprio prezioso!

    ReplyDelete
  6. Va che intanto ti mando un bacio.
    Va che penso solo alle cose belle, perché quelle brutte stanno iniziando a diventar troppe.
    Va che il Natale per me è ancora più bello perché il giorno dopo festeggio il doppio.
    Va che anche voi troverete il modo migliore per festeggiare!

    ReplyDelete
  7. va che oggi abbiamo addobbato la casa.
    ora sono sul divano, lui mette i bimbi a letto, io mi godo silenzio, lucine e svago...all is calm, all is bright.
    va che si avvicina il tempo di chiudere quest'anno.
    e iniziarne uno nuovo.
    quello che si sta chiudendo è stato un bell'anno, davvero.
    quello che sta per iniziare non so cosa porterà.
    per la prima volta dopo tanto ho un po' paura.
    ho lo strano presentimento che la tregua firmata tra me e la malasorte stia arrivando ad una brusca interruzione.
    va che comunque io cerco di fare del mio meglio.
    poi vedremo, affronteremo, vivremo.
    va che verrei volentieri a farti compagnia uno di questi giorni in cui sei sola.
    va che ti abbraccio.


    ReplyDelete
  8. Va che Natale è Natale con tutte le sue luci e le sue contraddizioni con Babbo Natale e coi Re Magi.
    Va che oggi ho una donna mi ha detto che tra tre mesi finalmente andrà a prendere suo figlio in India ed era felice e radiosa mentre comprava regali a tema India per tutti.
    Perché il suo bimbo indiano che compie 4 anni il 21 di questo mese ha una mamma che non lo conosce ma lo ama.
    E a me guardando il mio Patato scatenato mi è venuto un groppo in gola.
    Va che ti regalo questa storia di Natale. Spero serva a tirarti un po' su.

    ReplyDelete
  9. Va che quest'anno (incrociando dita, piume e penne) riesco a vivere il Natale pienamente, come piace a me, perché il mio calo dell'umore autunnale è stato scongiurato (di nuovo incrocio tutto l'incrociabile).
    Il Natale non ha mezze misure: se tutto va bene è splendido, altrimenti è un incubo. Io auguro sempre, a me e a tutti gli altri, che sia perlomeno sereno :)

    P.S. Io sono una di quelle che fatica a commentare che citavi in un vecchio post!

    ReplyDelete
  10. Va che sto perdendo un po’ la magia delle Feste proprio quando ce ne sarebbe più bisogno. Va che vorrei che fossero diverse. Va che vorrei davvero, senza retorica, rinunciare a quelleufficiali per avere tutti gli altri giorni dell’anno festosi. Va che potrei non rispondere di me al prossimo che chiede a mia figlia cosa gli porta Babbo Natale e se ha scritto la letterina.
    Va che mi chiedo si sia così necessario fare una recita di Natale con 60 bambini con altrettanti genitori trepidanti con cellulari/macchine fotografiche/cineprese.
    Va che mi chiedo se sia normale ricevere più di dieci mail, a suon di polemiche, per decidere di comprare il regalo di Natale per le maestre della materna (vabbè, lo so che si chiama Scuola dell’Infanzia ma se ogni mail della mailing list dei genitori me la iniziate con “Care mamme” allora ve lo cercate questo spaziettino esclusivo).
    Va che in questo momento l’unica cosa che mi avvicina al Natale è il solito inflazionatissimo film “Una poltrona per due”, che tra l'altro mi sembra di conoscere a memoria.

    ReplyDelete
  11. Va che domani mia madre parte, torna in patria. Va che tra pochi giorni, mio figlio, inizia la scuola. Va che l'estate è arrivata e con lei, una mole di lavoro infinita. Va che il clima natalizio, con trentacinque gradi, è inesistente. Va che oggi, è un giorno un pò così e che domani andrà meglio. Facciamo dopodomani e magari, il mio prossimo commento, sarà un pò più positivo ;)

    ReplyDelete
  12. Va che Natale è sempre magia da quando ero bambina e preparavo biscotti e una spremuta d'arancio per la befana e babbo natale perché si potessero rifocillare. Va che ogni volta non trovavo ne l'uno ne l'altro perché le mangiava mia madre e io pensavo di aver la certezza del passaggio di entrambi. Va che questo Natale e' magia ancora di più perché siamo in tre e non in due

    ReplyDelete
  13. Qui da noi va che sono tornata a tapparmi il naso per non sentire la pressione, cerco di lavorare e cazzeggio su FB, andare a prendere la Stellina è una condanna e una liberazione al tempo stesso... Squa, ti conosco troppo poco per capire a chi fai riferimento quando parli di dolore e saluto, anche se ho immaginato qualcosa di legato al pancione... E' vero però che poter salutare chi se n'è andato è un grande conforto, ricordo al funerale di mia nonna, quell'emozione di rabbia senza forma che mi faceva guardare tutti in cagnesco mentre si avvicinavano per farmi le condoglianze, a cerimonia avvenuta, si è come sciolta.
    A volte quando dire addio nelle forme canoniche non è possibile, ci vengono in aiuto delle tradizioni esterne che possiamo tradurre come "fai da te": in Cina preparano un percorso di lanterne attraverso un passaggio, una strada, un fiume. Al calare della sera accendi le lanterne e saluti lo spirito della persona, lasciandola libera di andare nel mondo degli spiriti. In Giappone, a Kyoto, il 15 agosto gli uomini scrivono i loro desideri e auguri in tanti bastoncini che poi andranno a comporre falò sui monti: la luce dei falò rischiara il cammino degli spiriti che sono passati a fare visita agli uomini, e tornano nell'aldilà portando con loro i desideri dei loro famigliari. Scusa se ho straparlato, sono solo due idee. Non trattenere le lacrime se vengono. Un abbraccio

    ReplyDelete
  14. Va avvolte meglio a volte peggio, anche senza un vero motivo. Va che si affollano. Pensieri, non sempre positivi, i bilanci e poi...poi guardo mio figlio e dico, buon natale.
    Un bacio grande, sarà un natale migliore, spero.
    Raffaella

    ReplyDelete
  15. ciao bella.
    è un po', taaanto, che non passo a trovarti. Ho perso anch'io la mano per scrivere o mi sono persa nei casini della vita. Opto per la seconda. Che delirio.
    un abbraccio grande. Ho letto che ne hai passate ultimamente :-*

    ReplyDelete
  16. Mamma mia, che tristezza a leggere quella frase della zia... :(

    ReplyDelete
  17. ciao. sono passata. torno con più calma, ché ora, come immaginerai, ho un gran sonno.

    ReplyDelete

Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova